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WEST NILE VIRUS: COSA SAPERE – LE INDICAZIONI PER I DONATORI DI SANGUE

15/07/2025

 

La febbre West Nile è una malattia infettiva provocata dall’omonimo virus, identificato per la prima volta nel 1937 in Uganda. I principali serbatoi che favoriscono la diffusione della malattia sono uccelli ed equini, mentre i maggiori vettori sono soprattutto le zanzare infette.

DIFFUSIONE DEL VIRUS.

Il virus fa parte del gruppo di virus che si trasmettono attraverso insetti che si nutrono di sangue, come la dengue e la febbre gialla. E’ diffuso soprattutto in Africa e Asia ma è presente tutto l’anno anche in Paesi quali Stati Uniti e Canada. In Europa dagli anni ‘90 si registra un costante incremento di casi nelle aree del bacino del Mediterraneo.
In Italia il problema è soprattutto estivo, per questo viene attivata una sorveglianza specifica da maggio a ottobre, periodo nel quale vengono monitorati a campione zanzare e gli animali che fanno da serbatoio del virus e i casi di infezione negli umani.

COME SI TRASMETTE.

La trasmissione avviene quasi esclusivamente tramite la puntura di zanzare infette. Non si trasmette da persona a persona con il contatto diretto: tuttavia è possibile il contagio tramite trasfusioni di sangue, trapianti di organi e dalla madre al feto.

I SINTOMI.

Il periodo di incubazione del virus varia dai pochi giorni alle tre settimane, per questo si tratta di una patologia particolarmente subdola. Nell’uomo, la maggior parte delle infezioni è asintomatica (circa l’80%). Una parte dei contagiati può sviluppare sintomi simili a un’influenza: febbre, mal di testa, dolori muscolari, stanchezza, nausea. In rari casi (meno dell’1%), l’infezione può evolvere in forme neuro-invasive, come encefalite o meningite, potenzialmente gravi e talvolta letali.

 

 

 

 

 COSA DEVONO FARE I DONATORI DI SANGUE.

Durante il periodo estivo, il rischio di trasmissione del WNV attraverso il sangue aumenta. Per garantire la sicurezza delle trasfusioni, i donatori che rientrano in Italia dopo aver soggiornato in zone in cui il virus è diffuso (https://www.centronazionalesangue.it/west-nile-virus-2025/) devono o autosospendersi per 28 giorni oppure devono sottoporsi a test NAT specifico per questo tipo di virus. Se invece esistono situazioni di contagio autoctone in specifici Comuni italiani, i donatori che risiedono in quell’area o che da lì transitano vengono sospesi e/o vengono attivati test sulle donazioni.

Il Centro Nazionale Sangue aggiorna regolarmente le zone a rischio e le relative misure di sospensione. Per questo motivo è importante che i donatori informino la propria sede Avis di riferimento e il personale sanitario di eventuali viaggi, anche brevi, in località interessate dalla circolazione del virus.

TRATTAMENTO DEI CASI DI WEST NILE VIRUS.

 

Attualmente non esiste né un vaccino, né un trattamento medico specifico per questa malattia. La migliore strategia per proteggersi da un potenziale contagio resta sempre quella di evitare il contatto con le zanzare grazie a repellenti ed a vestiti adeguati. E’ inoltre consigliato utilizzare zanzariere, eliminare i ristagni d’acqua ed effettuare periodiche campagne di disinfestazione. La guarigione nella maggior parte dei casi avviene in maniera spontanea, sopportata da riposo assoluto, somministrazione i liquidi e utilizzo di farmaci per tenere sotto controllo la febbre. Solo nei casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale.

 

 

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